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Su Dybala – Lukaku aveva ragione Paratici

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Era l’estate del 2019, la crisi pandemica non era neppure ipotizzabile e la Juventus, dopo aver vinto (arrancando nel finale) l’ottavo scudetto di fila ed essere stata surclassata da una banda di diciottenni nei quarti di Champions League, aver messo fine al quinquennio di Allegri per provare, legittimamente, a compiere un ulteriore passo in avanti come crescita societaria passando attraverso un gioco di stampo più europeo.

Il nobile fine fu vanificato dalla scelta assurda ricaduta su Sarri, allenatore ultra sessantenne lontano dallo stile e dal DNA juventino, ma di questo ne parliamo altrove.

In quella estate Fabio Paratici, divenuto il plenipotenziario juventino dopo il benservito dato a Marotta (il padre di tutti gli errori, come scriviamo in un altro articolo di questo blog), mette a segno due colpi a parametro zero (ma accollandosi due pesanti zavorre di ingaggio), acquista De Ligt, il miglior giovane difensore del mondo, strappandolo alla concorrenza agguerrita delle migliori squadre europee (Barcellona in primis), realizza uno scambio giudicato folle, tra Cancelo e Danilo, con ricco conguaglio a favore dei bianconeri (e la qualità di quella operazione ė emersa solo quest’anno, con la splendida stagione disputata dal brasiliano in ogni ruolo in cui è stato impiegato).

Sulla falsariga di quella operazione, Paratici prova a chiudere un colpaccio che, all’epoca fu giudicato folle ed autolesionista, ma che col senno di poi ci fa capire quanto sarebbe stato utile: scambio Dybala – Lukaku con un conguaglio a favore della Juventus di 40 milioni di euro.

Me le ricordo le critiche a Paratici ed Agnelli per avere anche solo immaginato di cedere Dybala, che poi giocò un grande girone di ritorno, nascondendo i grandi limiti della squadra di Sarri e portandoci, arrancando, alla conquista del nono scudetto di fila. Ma quella operazione aveva un senso ed oggi, dopo quasi due anni, ne paghiamo ancora le conseguenze e ancora altre ne pagheremo. Le vediamo insieme?

  1.  Dybala e Ronaldo erano (e sono) incompatibili e la loro forzata coesistenza era legata alla presenza di un giocatore capace di fungere da trequartista. Per consentire quella coesistenza Sarri ha stravolto il suo 4-3-3 (praticamente mai utilizzato) ed ha snaturato prima Bernardeschi e poi Ramsey, l’uno esterno d’attacco e l’altro mezz’ala, facendone iniziare la fase di involuzione.
  2.  Lukaku avrebbe rappresentato il centravanti ideale per il gioco di Ronaldo, capace di riempire l’area, attaccare la profondità e aprire praterie per CR7. Creando un tridente micidiale con Cuadrado o, quest’anno, con Chiesa.
  3. Nel frattempo il belga è andato all’Inter (e la sta trascinando verso lo scudetto) mentre Dybala è fermo da un anno e, in sede di discussione sul rinnovo contrattuale, chiede cifre astronomiche fuori dal mercato e dalla logica, con il rischio di svincolarsi a zero a giugno del 2022.

Leggo troppe critiche e troppe offese per una dirigenza ed un professionista, protagonisti di nove anni di successi strepitosi. Forse sarebbe il caso, ogni tanto, di contare fino a dieci prima di emettere sentenze.

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