La Juve deve ripartire da Ronaldo. Lasciandolo partire

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Non contesterò mai l’operazione Ronaldo, anzi, la ritengo una operazione storica che ha permesso a tutto il calcio italiano di conquistare la ribalta mondiale, dimostrando di poter essere ancora un palcoscenico degno del numero al mondo.

Allo stesso modo l’operazione CR7 ebbe l’effetto di proiettare la Juventus nell’olimpo delle migliori del mondo sia sotto l’aspetto sportivo che commerciale che mediatico.

Mi fanno sorridere quelli che sostengono che “l’operazione sia stata un fallimento perché non hanno vinto la Champions”, intanto perché un solo individuo non può garantire un successo; neppure 10 individui possono farlo, altrimenti il Manchester City con Guardiola in panchina e miliardi di euro spesi sul mercato, avrebbe dovuto vincerla sempre, ed invece non è mai arrivato neanche in finale.

Dal punto di vista aziendale, invece, si fa finta che non sia esistito quel dramma chiamato Covid: con gli stadi chiusi da un anno, le trasferte blindate, il calo del prodotto calcio senza la linfa vitale del tifoso e gli sponsor che arretrano. Si calcola, euro più euro meno, che la Juventus perda almeno 6 milioni di euro per ogni partita casalinga. Fate un po di conti e sciacquatevi la bocca prima di criticare una società capace di costruire una macchina da guerra con un record di nove scudetti di fila, senza mai essere sul mercato alla mercé del primo cinese che passa.

Detto questo, la Juventus deve dunque confermare Ronaldo? Secondo me no e provo a dirvelo con qualche numero ed una considerazione.

Nella stagione 2017-2018, con Allegri in panchina e con CR7 al Real Madrid, la Juventus segna 112 gol complessivi, mandando a rete 14 giocatori diversi:

Dybala 26

Higuain 23

Mandzukić 10

Khedira 9

Pijanic 7

D. Costa 6

Bernardeschi e Cuadrado 5 a testa

A. Sandro, Benatia, Matuidi 4 a testa

Rugani 2

De Sciglio e Howedes 1 a testa

Autoreti: 5

Squadra compatta, attacco prolifico, centrocampo che segna con regolarità.

Nell’anno successivo arriva Ronaldo e, sempre con Allegri in panchina, i gol scendono a 87 con una concentrazione diversa:

Ronaldo 28

Dybala e Mandzukić 10 

Kean 7

Can e Pijanic 4

Bernardeschi, Bonucci, Matuidi 3

Bentancur, Khedira, Rugani 2

Cinque giocatori con un gol a testa e 4 autoreti.

Ronaldo risucchia il gol degli attaccanti ed il centrocampo segna sempre meno.

Nel campionato successivo arriva Sarri e qui la dirigenza, nel tentativo legittimo di dare un gioco europeo alla squadra, sbaglia il condottiero che inizia a minare il DNA e l’identità di questa squadra ed i numeri che elencherò dimostrano come, in questo contesto, CR7 risucchi ancora i gol della squadra. Le reti sono 99 ma cosi distribuite:

Ronaldo 37

Dybala 17

Higuain 11

Bonucci, De Ligt, Ramsey 4

Costa, Cuadrado, Pijanic 3

Bernardeschi e Danilo 2

Poi sei giocatori con 1 gol.

Quest’anno mancano ancora nove partite, ma il drenaggio è impietoso, con Ronaldo che segna oltre il 50% dei gol e la squadra che non produce  nulla o quasi in termini di realizzazioni diverse.

Qualcuno potrebbe dire che “per fortuna c’è Ronaldo che segna” ma, chi capisce di calcio, dovrebbe ragionare sul perché in tre anni siano scomparsi i gol dei centrocampisti e degli attaccanti. Ronaldo, che era stato preso per diventare la ciliegina su una torta fantastica, ha pian piano divorato quella torta facendo perdere il concetto di squadra totale.

La società e Pirlo devono avere il coraggio di lasciarlo andare per ridare una fisionomia meno totalizzata dal singolo, puntando sulla coralità, liberando i vari Chiesa, Morata, Kulusevski e….Dybala, inserendo un forte elemento per reparto e puntare alla consacrazione definitiva di leader come De Ligt, Bentacur e Danilo.

A proposito di leadership: un mio caro amico, juventino come me, sostiene che Ronaldo a Madrid era un leader perché aveva accanto Benzema, Ramos, Casemiro, Modric ecc…

Io, che anche per lavoro, di leadership me ne occupo, sostengo che il vero leader è quello che eleva le prestazioni di chi gli sta attorno, senza cannibalizzarli; si è veramente in grado di lasciare un’impronta quando non si calpesta nessuno. Lo avete visto col Porto? Irritante e diseducativo. Che torni a Madrid a battere le punizioni, la Juventus ripartirà più leggera e noi tifosi lo ringrazieremo per sempre per averci scelti quando era il numero uno al mondo.

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