Se ai nostri genitori, qualche anno fa, avessimo detto che la liquidità sui conti correnti sarebbe diventato un problema, ci avrebbero presi per pazzi. Eppure, la pandemia ed il post pandemia, hanno accelerato un processo inevitabile e (forse) irreversibile.
Negli ultimi mesi si sono incrociati due eventi contrastanti:
- da un lato gli eccezionali interventi della BCE a supporto dell’economia europea, hanno fatto si che i Paesi membri (Italia in primis), venissero letteralmente inondati di liquidità
- dall’altro i cittadini, per paure più o meno comprensibili, hanno trattenuto e continuano a trattenere grosse somme di denaro sui conti correnti.
E QUESTO È UN PROBLEMA ?
Si, questo è un problema perché con gli attuali tassi di interesse negativi sui depositi, gli istituti bancari devono pagare un costo alla BCE per detenere quella liquidità. Come se pagaste il pedaggio, il parcheggio o l’affitto del garage.
In Italia avvertiamo il problema in modo ancora più evidente in quanto da noi il conto corrente viene considerato una forma di deposito, contrariamente alla quasi totalità dei paesi con una cultura finanziaria leggermente più elevata. Nei mesi scorsi anche l’Italia si è dovuta adeguare perché, appunto, nessuno è più in grado di remunerare con tassi d’interesse positivi il deposito sui conti correnti. Questo comporta una serie di problemi per il risparmiatore: se non vuole perdere soldi, deve investire. Detenere liquidità è un’operazione anti-economica.
MA COME INVESTIRE ?
Se avete mal di denti andate dal dentista, se avete problemi agli occhi andate dall’oculista, se avete problemi col ciclo andate dal ginecologo….se dovete prendere una decisione in merito al vostro denaro dovete consultare un consulente finanziario: un bravo professionista del settore vi consiglierà la giusta diversificazione dei vostri investimenti.
Un portafoglio diversificato non subisce gli effetti della volatilità di mercato, perché contiene diversi tipi di strumenti: obbligazioni, azioni, prodotti assicurativi e di risparmio amministrato. Ciascuno di questi elementi deve essere presente nelle giuste dosi, per garantire la massima tranquillità all’investitore ed i giusti guadagni.
Ogni soggetto abilitato oggi dispone di strumenti che permettono di creare i contenitori, anche con un solo prodotto, più adatti a seconda del profilo del cliente, aiutandolo così a liberarsi della liquidità in eccesso, che produce solo commissioni e spese per i titolari dei conti correnti.
Oggi tenere un conto aperto in un’importante istituto di credito costa circa 250 euro all’anno soltanto di spese fisse, senza contare le eventuali commissioni applicate per la liquidità in eccesso. Per quale motivo un cliente dovrebbe decidere di lasciare il denaro fermo sul conto e non investirlo ad esempio in un’obbligazione, che anche se rendesse l’1% porterebbe comunque a un guadagno?
E SE HO BISOGNO DI LIQUIDITÀ IMMEDIATA ?
Per queste circostanze esistono delle forme di investimento che permettono di ritornare in maniera veloce in possesso delle somme investite. È questo il genere di valutazioni che un consulente capace è in grado di fare, e queste valutazioni hanno sempre un punto fermo: tenere il denaro sul conto corrente per paura di un’eventuale crisi è un errore che si può pagare caro.