Le categorie umane sono svariate, una di quelle che non passa mai di moda è la categoria del disfattista.
È una categoria che non nuoce solo a se stessa ma anche a tutti coloro che gravitato attorno per quel clima che riescono a creare all’interno del contesto in cui agiscono. Lungi da me imbarcarmi in argomentazioni sociologiche sulle svariate sfaccettature della natura umana, mi preme però sottolineare quanto un disfattista possa arrecare danno a se stesso e agli altri quando si parla di una materia a me molto cara come quella del risparmio e degli investimenti.
Il disfattista in materia economico finanziaria, nella stragrande maggioranza dei casi, equivale a quella figura mitologica, metà uomo e metà testa di cazzo, secondo cui ci sarà sempre un motivo per cui sarebbe bene tenersi alla larga da ogni discorso che abbia a che vedere con i risparmi, con gli investimenti, con i mercati, con i prodotti ibridi, con le gestioni separate, con titoli di Stato, con i mercati azionari e obbligazionari…
- Oggi c’è la guerra in Ucraina che rischia di espandersi a macchia d’olio minacciando un conflitto su scala mondiale.
- Ieri c’era la pandemia, capace di mettere in ginocchio l’economia e di tutto il mondo gli scambi internazionali e la libera circolazione nei paesi.
- Nel 2018 c’era guerra commerciale.
- Nel 2001 Bin Laden e le Torri Gemelle
- Nel 2003 Saddam Hussein e la Guerra nel Golfo
- Negli anni 90 la svalutazione della lira.
- Nel 92 tangentopoli
- Negli anni 80 la guerra fredda ed il Gabibbo…
La verità è che la Storia è piena di accadimenti che, in quel preciso momento appaiono apocalittici, anche e soprattutto a causa dei mass media che, pur di vendere una copia in più e di strappare una visualizzazione, giocano a creare il panico nell’opinione pubblica. Ma tutto, nel medio periodo, assume contorni normali che ci inducono a ragionare e a capire che avevamo avuto paure ingiustificate per eventi che oggi ci appaiono per quello che realmente sono.
Certo, questi avvenimenti possono destabilizzarci psicologicamente, fa parte della natura umana, e nulla può essere sottovalutato, ed è per questo motivo che diventa essenziale tutelarsi contro ogni possibile shock emotivo affidandosi ad una consulenza di valore realizzata da un esperto del settore. Nella mia attività lavorativa incontro decine di persone ogni settimana e con loro il mio primo obiettivo non è quello di collocare un prodotto finanziario o assicurativo, ma coltivare l’ambizione molto più alta di creare educazione finanziaria.
Keynes diceva che nel lungo periodo saremo tutti morti, a me piace sottolineare come nel lungo periodo saremo in grado di capire che ogni momento è il momento giusto per investire: il come ed il dove, di volta in volta, andrà valutato insieme al vostro consulente di fiducia.