Non vado pazzo per i Guru e per le citazioni che ci spiegano la vita, ma per una storica affermazione di Warren Buffet – imprenditore, economista e filantropo, soprannominato oracolo di Omaha per la sua sorprendente abilità negli investimenti finanziari- faccio volentieri un’eccezione:
i mercati finanziari sono quei luoghi in cui le persone impazienti trasferiscono denaro alle persone pazienti.
E allora, proviamo a cercare insieme il bandolo della matassa della razionalità e della pazienza declinata in chiave di scelte economiche. Da una più attenta lettura della situazione attuale, possiamo notare che l’andamento dei mercati viene guidato più dai fatti di cronaca che da veri e propri eventi finanziari. Questo non è un mistero e ve lo dimostro con alcuni esempi storici. Uno studio condotto da Deutsche Bank, ha analizzato le reazione delle Borse globali in occasione di tutti i conflitti bellici dal 1938 ad oggi. I risultati sono molto interessanti.
- Dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbour nel 1941, le borse americane precipitarono vertiginosamente salvo poi tornare sopra al punto di partenza in soli 12 mesi.
- La guerra americana in Vietnam portò con se pesanti ripercussioni sui mercati americani (e a cascata su quelli mondiali) i quali però guadagnarono in media oltre il 20% nei quasi 10 anni di conflitto a cavallo tra gli Anni Sessanta e Settanta.
- Nel giorno dell’attacco al Kuwait (il 2 agosto 1990), l’indice S&P 500 registrò una perdita paurosa del 24,1%. Quella perdita fu totalmente recuperata sette mesi dopo.
- Vogliamo parlare delle Torri Gemelle? Il -13% registrato in occasione dell’attacco fu abbondantemente recuperato in meno di un mese.
Pur non rappresentando, questo esempi storici, una garanzia assoluta, questi dati rappresentano un eccellente elemento di razionalità da mettere sul tavolo nel dialogo con i risparmiatori e con gli investitori. Vendere nelle fasi di eccessiva emotività è sempre sbagliato soprattutto per chi, come i clienti delle reti di consulenti finanziari, è arrivato a questa fase storica con portafogli di investimento in linea con il proprio profilo di rischio.
In uno scenario economico e politico di grande incertezza, che procura ansie e preoccupazioni nei consumatori e nei risparmiatori, il ruolo di noi consulenti finanziari diventa cruciale per cercare e trovare la via maestra della razionalità in una fase emotivamente faticosa che potrebbe indurre a compiere scelte sbagliate.
Esistono alcuni ambiti professionali in cui viene dato per ovvio il bisogno di rivolgersi a professionisti esperti, come ad esempio la sfera medica o quella lavorativa: davanti ad un problema di salute ci si rivolge ad un medico, davanti a problemi sul posto di lavoro ci si rivolge al sindaco o ad un legale. Non è ancora del tutto diffusa la propensione ad affidarsi in mani sapienti quando invece si tratta di decidere le sorti dei propri risparmi. In questa chiave di rivoluzione culturale legata ad una forma di rinnovata educazione finanziaria, va inquadrata oggi la figura del Consulente finanziario ed assicurativo.
Nei periodi in cui i mass media insinuano paure e preoccupazioni (legittime o meno legittime che siano) io assumo questo atteggiamento: creo un cluster di tutti i miei clienti che hanno sottoscritto prodotti di investimento, li suddivido per fasce di premio investito e li chiamo per fissare un appuntamento, consegnarli un estratto conto aggiornato e parlare insieme della situazione del momento, spiegando loro i motivi delle (eventuali) oscillazioni dei loro investimenti. Ci sarà sempre qualcuno che ti si rivolgerà in malo modo (avviene in tutti i settori professionali), ma per esperienza vi dico che la stragrande maggioranza apprezzeranno quelle attenzioni e quei consigli e vi riconosceranno un ruolo.
E continueranno a fidarsi di voi.