Ripeterlo è utile oltre che catartico: alla Juventus vincere non è importante, è l’unica cosa che conta.
Quest’anno la Juventus non vincerà, ma le motivazioni sono troppe e di vario genere per limitarsi in modo semplicistico ad addossare le responsabilità sul nuovo tecnico.
I miei collaboratori lo sanno bene: non amo cercare scusanti o pretesti o fare l’elenco degli eventi sfortunati per trovare gli alibi che mi esentino dal prendermi la responsabilità di un mancato successo.
Questo non vuol dire ignorare gli ostacoli, tutt’altro. Vuol dire analizzare quello che non è andato bene per comprenderne i motivi e adottare le contromisure. Ed io ho provato a fare questo e, come risultato, è venuto fuori un quadro della situazione in cui Andrea Pirlo risulta essere il meno responsabile, anzi, oserei dire che se non ci fosse stato lui la situazione sarebbe stata anche più drammatica. Seguitemi:
1 – Massimiliano Allegri: oggi si ricordano, giustamente e meritatamente, i suoi cinque anni di successi. Ma società ed allenatore da persone intelligenti, capirono che il ciclo era concluso e che se avessero continuato insieme gli scricchiolii delle ultime due stagioni sarebbero diventate voragini. Le ricordate le eliminazioni in Champions dove prendevamo lezioni di calcio anche dai ragazzini dell’Ajax? Lo ricordate il discorso sul “musetto”, il nervosismo di Max in sala stampa, le polemiche con Adani? Erano tutti segnali che la gestione stava diventando complicata. Poi possiamo anche provare a ricordarlo che guardare una partita della Juventus era di una noia mortale e che per competere che le Big internazionali la Società aveva il diritto ed il dovere di provare qualcosa di diverso.
2 – Maurizio Sarri: eccolo l’errore (a mio avviso). L’ex napoletano per esperienze precedenti, per età e per stile (non solo riferito all’abbigliamento) non poteva essere la persona giusta per aprire un nuovo ciclo. Chi lo ha scelto ha sbagliato e deve assumersi la responsabilità di quell’errore. Nell’anno di Sarri la Juventus ha giocato discretamente bene solo le due partite con l’Inter (più per orgoglio che per predominio tecnico) e poi è scivolata in una involuzione tattica e tecnica. Danilo sembrava un brocco di terza categoria, Bernardeschi ha iniziato con Sarri la sua curva discendente verso il nichilismo calcistico, elementi come Emre Can e Mandzukic liquidati con troppa leggerezza, giovani come Kean sacrificati in modo assurdo per ragioni tecniche ed economiche. Una squadra non più pragmatica e non ancora scintillante. Un ibrido senza senso con un rapporto mai decollato, uno spogliatoio che non era più l’arma vincente e con una striscia di prestazioni imbarazzanti. Il campionato fu sospeso con la Juventus in testa e alla ripresa post lockdown, vincemmo lo scudetto per miracolo e fummo eliminati negli ottavi di Champions dal Lione in una doppia sfida imbarazzante. Per rinfrescare la memoria degli scettici vi agevolo la classifica di serie del dopo lockdown:
- Milan 30 punti;
- Atalanta 27 punti;
- Inter 25 punti;
- Roma 25 punti;
- Napoli 23 punti;
- Juventus 20 punti;
- Sassuolo 19 punti;
- Fiorentina 19 punti;
Se avessimo continuato con Sarri oggi lotteremmo per la salvezza.
3- Andrea Pirlo: serviva uno con il DNA Juventus per recuperare lo spogliatoio. Serviva uno che conoscesse l’odore e gli umori di quello spogliatoio e che impersonificasse con la sua sola presenza lo Stile Juventus. Si, Andrea non aveva esperienza da allenatore, ma neanche Mancini l’aveva quando iniziò, neanche Zidane, neanche Guardiola. Gli ultimi due avevano iniziato con la seconda squadra di Madrid e Barcellona, ma davvero quella vale come esperienza? Giocare con i ragazzini in serie C e poi andare sulla panchina delle squadre più forti del mondo rappresenta comunque una cosa completamente diversa. Quindi Pirlo non è stato un azzardo perché la Juventus è una società fortissima e sa come si blinda un allenatore.
E allora perché è andato quasi tutto male? Analizziamo i fatti:
- la Juventus era l’unica delle prime sette in classifica dell’anno precedente con allenatore nuovo, quindi lei più delle altre aveva bisogno del pre campionato per iniziare a carburare. Ed invece il pre campionato non c’è stato perché la stagione precedente era finita a luglio e Pirlo ha dovuto fare i suoi necessari esperimenti nelle prime partite di campionato in cui abbiamo perso per strada i primi punti importanti a causa dei pareggi contro Crotone, Benevento e Verona (senza contare il pareggio al 95^ in casa Lazio per uno stop balordo di Dybala). Dettagli che hanno tolto punti e convinzione iniziale nei propri mezzi.
- il Covid ha ridimensionato gli introiti di tutti, ma soprattutto di una società che negli anni precedenti aveva investito pesantemente per elevare l’asticella e che si ritrovava a gestire quei costi senza i ricavi di stadio e derivati su cui faceva affidamento (si calcola che la Juventus stia perdendo 6 milioni per ogni partita casalinga). Questo ha penalizzato il mercato con Pirlo che ha avuto Chiesa e Morata a campionato in corso e senza una punta di riserva ed un centrocampista alla Locatelli (che servivano e che sono stati cercati a lungo) perché la Juventus non poteva acquistare cash ma solo con accordi dilazionati (come con Chiesa e Morata, appunto) ed il Sassuolo (per esempio) accordi del genere non volevano farne.
- l’eliminazione dalla Champions è stato il colpo di grazia (ma non è che questa sia una novità, purtroppo) e, per ultime, le sconfitte a Napoli (in una partita assurda) e col Benevento hanno stracciato le ultime speranze di giocarsi il campionato. Questo ha portato scoramento in una squadra giovane che è arrivata ad accentuare alcuni errori tecnici grossolani che ben rappresentati dagli strafalcioni grotteschi della costruzione dal basso.
- Pirlo ha la responsabilità di questo, ma non di tutto il resto. E considerando che sarebbe assurdo cambiare allenatore per la quarta volta di fila, ritengo che la Società faccia bene a blindare Pirlo a patto che completi la rosa sotto l’aspetto qualitativo ed anche quantitativo (mancano almeno un elemento per reparto); e consenta a Pirlo di iniziare il pre campionato in modo sereno e con il tempo necessario a sua disposizione per la preparazione tecnico tattica.
Ps: e comunque ricordatevi che dopo nove Scudetti di fila, un anno senza vittorie poteva pure capitare. O no?